2023 02 25 – Il feticcio del pantone
Sarò
scolastico.
E
parto con un paio di definizioni strumentalmente scelte.
Interessante
il feticcio.
Termine
che i primi viaggiatori portoghesi in Africa occidentale applicavano agli
oggetti come idoli e amuleti che, secondo le loro osservazioni, erano venerati
dagli indigeni, e rimasto a indicare ogni oggetto inanimato, naturale o
artificiale, cui viene tributato culto da popolazioni feticiste.
Ma
vuole anche dire cosa o persona esaltata oltre misura, fatta oggetto di
fanatico culto, o assunta come simbolo da gruppi sociali, correnti religiose o
artistiche o letterarie.
Per
ora riassumiamo in idoli.
Pantone,
invece, ve lo riservo alla fine.
Bisogna
sapere che lavoro in una azienda creativa.
E
certe cose, in apparenza di forma, in realtà hanno il potere di essere
tramutate in sostanza.
Così
storie, forme, immagini, disegni e cose simili devono per forza venire venerate
come idoli.
E
vabbè, ci sta.
Mi
ricordo allora del mio primo lavoro.
Ad
essere precisi del mio primo giorno di lavoro, nella grande mamma Montedison.
Dopo
una giornata spaesata quanto può esserlo una prima, verso le sei sono pronto
per tornare da mammà e papà, che mi aspettavano a ca’.
Sto
per uscire e mi bloccano perché c’è un lavoro urgentissimo da fare.
La
presentazione di un progetto all’amministratore delegato.
“Controllala”,
mi dicono.
E
io controllo scrupolosamente e poi riporto.
Il
mio capo la guarda un istante e mi dice secco : “hai sbagliato, rifalla”.
Io
mi arrovello, ma non trovo davvero nulla di sbagliato.
La
riporto e quello mi rimbalza di nuovo lo stesso “hai sbagliato, rifalla”.
Andiamo
avanti così per qualche ora.
Si
fa notte, senza che io avessi il coraggio o il potere di fare niente, nemmeno
una telefonata a casa.
Sarà
mezzanotte, quando all’ennesima tornata sbagliata il capo si muove a
compassione e mi fa’secco: il pantone; stai usando un pantone che non è quello
aziendale.
Io
manco sapevo cosa fosse il pantone.
Oggi
lo so, anche se ci ho messo una nottata ad impararlo.
Pantone Matching System. Pantone.
Il
sistema Pantone è stato messo a punto negli anni cinquanta per poter
classificare i colori e "tradurli" nel sistema di stampa a quattro
colori composti (o quadricromia) CMYK (ciano, magenta, giallo e nero)
semplicemente grazie a un codice. I colori, coi relativi codici, sono quindi
inseriti in un catalogo, denominato in italiano "mazzetta" o
"tirella", dove è possibile "sfogliarli" e selezionarli.
Ma
il punto è l’attenzione al dettaglio.
Verde
era verde, ma il mio occhio dilettante non vedeva differenza, lampante invece all’artista
cromatico.
Così
oggi so bene perché si possano rifare certe cose anche decine di volte, se non
si è feticisti del pantone.
Che
poi per estensione intendo del dettaglio.
Così
se vi capita quello che è capitato a me non prendetevela.
La
bellezza totale è fatta di mille dettagli.
E
la loro ricerca è cura d’amore.
Feticisti
del pantone, dunque.
Che
siamo tutti feticisti del pantone.
E
chissà quanti pantoni vedeva Hendrix in acido.
Chiedetelo
all’asso, audace come l’amore.
Lui
sa tutto.
And you, r u xperienced?
Kalimmudda ipsum dixit
Nessun commento:
Posta un commento