martedì 28 febbraio 2023

2023 02 29 – La revoluzione della mortadella

 2023 02 29 – La revoluzione della mortadella

 

Stamattina un conoscente mi si sbalordiva per il costo della spesa.

E’ uno di quei medioborghesi, privilegiati a loro insaputa.

Per eredità generazionale.

Dai e dai, l’inflazione ci sguiscia dentro anche tra loro.

Tecnicamente, l’inflazione è infine perdita di potere di acquisto.

Dovuta all’aumento dei prezzi.

La quale è connessa o alla maggiore domanda o alla minore offerta, ma non voglio entrare in tecnicismi.

Che tra l’altro mi sono oramai remoti.

Una cosa ricordo bene, però.

Bisogna solo premettere che la moneta non esiste.

E’ solo un grande pagherò che il sistema ha, alla fine del gioco dell’aeroplano, con la gente.

Una cambialètta.

In pratica ogni banconota che prelevate è una promessa di pagamento che lo Stato vi sta facendo.

Perché la gente si fida e lo lascia “battere moneta”, uno dei sintomi di regalità passate, che non ho mai capito perché detto“battere”, se prescindo dal fatto che fa tanto un’appropriata battona.

Quindi, se stampi moneta, allora i prezzi salgono.

In questi ultimi anni o decenni di moneta ne à stata stampata a strafottere.

Salvataggi bancari, pubblici, statali, pandemici, e chi più ne ha più ne metta.

Ma nel frattempo bisogna trovare qualcuno da incolpare.

Perché la soglia di povertà si fa sempre più vicina.

Per tutti.

E chi meglio dei soliti russi, che pure vi ho teorizzato ne La cartina tornasole  non entrarci un cazzo?

E’ pur vero, d’altronde, che tutta questa massa monetaria in realtà il mondo lo fa crescere davvero.

Ma allora subentra la annosa questione dell’equità della distribuzione della ricchezza.

Che richiede soluzioni di altro tipo.

E che tanto ricorda un elastico pronto a spezzarsi in rivoluzioni.

Attenti alle quali, che sono fenomeni ciclici e non è detto che il secolo delle rivoluzioni non si ripresenti.

Questo tra l’altro è il motivo per cui io ho sempre teorizzato di “revoluzioni”, che permettono di cambiare in corsa con piccoli aggiustamenti e senza grandi traumi da cui poi si deve resiliare.

Con tanti saluti agli attuali modelli di spesa e di presunto o effettivo benessere.

E vabbè, mi è scappato il pippone, ma magari scoprirete che la colpa è di chi guida, che in realtà è soggetto davvero pluralistico.

Insomma, se uno volesse sparare ad un responsabile, non ne troverebbe uno solo e il bersaglio diventerebbe mobile e volatile.

Ma torniamo in noi.

Io ricordo bene con nostalgia quando eravamo piccoli e si caricava la macchina stipata come un uovo e con le valigie sul tetto per andare in villeggiatura.

Era una Mini, ma quella Minor davvero non quella Bayerische Motor Woerke

Erano gli anni del primo benessere da boom economico.

E mio padre si preoccupava di preparaci da mangiare per affrontare il lungo viaggio alla volta del Sud.

Eravamo migranti stagionali al contrario.

E il mangiare era pane e mortadella, ma non quella coi pistacchi.

Era mortadella nuda, quella dei muratori.

Che se vedeste come viene prodotta non la mangereste più.

Mentre all’epoca erano gustose e festose proteine di scarto a basso costo.

Molto basso, tanto da potersela permettere un muratore della costruzione e ricostruzione edile.

Il famoso companatico.

Così la mortadella è rimasta il mio benchmark.

E non posso non notare che la stessa busta da 100 grammi negli ultimi mesi non costa più 80 cents, ma è arrivata a 100 cents.

99 in realtà per la psicologia dell’istigazione al consumo.

Io ho sempre detto che l’inflazione non esiste.

O meglio, esiste solo nella misura in cui io compro qualcosa.

Se cambio il mio modello di spesa e compro trendy bambini africani da adottare a distanza, ecco che il prezzo del marchio da consumo se ne va giustamente a puttane.

Ricordate poi il plusvalore e tutta quella manfrina marxista.

E questo fatto che l’inflazione non esiste è vero.

Ma fino ad una soglia minima.

Quella detta appunto soglia di povertà.

Così ripenso al medioborghese del principio, e gli racconto che oggi ci sono le uova in offerta alla Esselunga.

Si, quella di “falce e carrello”.

Bisogna conoscere la psicologia dell’istigazione al consumo e guardare in basso, non in alto ad altezza naturale del viso.

E allora si scoprono le 6 uova a 167 cents.

Mentre la mortazza sta sempre la, ma tanto il medioborghese la schiferà.

Non c’è manco un pistacchio.

 

Kalimmudda ipsum dixit

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