2023 03 03 – Der Kommissar das regen
Regen
è la pioggia in teutonica alleanza.
No,
no.
Niente
da dire, nè.
Ne
sanno una più del diavolo.
E
stanno sull’attenti sempre pronti all’interventi.
Necessari.
No
davvero.
Che
poi ci hanno questa grandeure che oramai ci manca da troppo tempo.
Ah,
già.
Niente
francesismi.
Siamo
puristi.
Un
po’ retrogradi.
Magari
fino al latino.
La
lingua dell’imperialismo andato.
Che
fa tanto orgoglio nazionale che fu.
Così
la grande novità è un eterno ritorno.
Per
risolvere l’emergenza idrica mi si inventano addirittura nuove cariche.
Il
supercommissario della pioggia - Ansa
“Nel
corso del tavolo sulla crisi idrica si è convenuto di affrontare la questione
idrica a fronte della siccità in corso "istituendo a Palazzo Chigi una
Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico
straordinario nazionale”.
Per
individuare le priorità di intervento.
Anche
utilizzando nuove tecnologie.
E
"avviando una campagna di sensibilizzazione sull'uso responsabile della
risorsa idrica".
Che
io capisco che non vi dovete lavare.
Ma
non è mica una faccenda di poltrone, no.
E’
che a fare la danza della pioggia ci vuole una certa predisposizione.
E’
come quella del ventre.
Mica
possiamo farla fare a quella mingherlina della Meloni.
Ci
vogliono forme giunoniche.
Latine.
Femminei
fianchi procreatori.
Latini.
Latini. Latini.
Ma
perché mi continuano a venire in mente questi latini.
Spqr.
Ah,
ecco, ho capito.
L’ultima
volta che si sono messi a giocare con l’acqua ci hanno regalato:
Un
tripudio di canali, bacini, stazioni di pompaggio.
Disoccupati.
Non
fraintendetemi.
Io
sono un feticista delle grandi opere.
Dipendesse
dalla mia grandeure le farei tutte.
Con
mio cuggino volevamo addirittura irrigare tutto il Sahara desalinizzando il
mare.
Sono
iperbolico, io.
E
poi ve lo potreste mai immaginare un mondo senza Latina?
No,
no.
Sono
forti questi fascisti.
Ho
solo un dubbio.
Ma
il problema non erano i cambiamenti climatici?
Si
ci sono le perdite nei tubi.
E
se per questo anche chi ci si attacca abusivamente.
Siamo
più attenti ai buchi nei gasdotti che non a quelli negli acquedotti.
Acquedotti.
Ecco
cosa ci serve davvero.
Un
bell’acquedotto sullo stretto.
Dal
mare senza sale giù fino in Abissinia.
Fino
a tanto non c’erano arrivati nemmeno i Latini, che pure di acquedotti se ne
intendevano.
Per
cominciare, però, contentiamoci del supercommissario.
Propongo
Salvini in tutù e copricapo di piume a danzare attorno al tavolone della cabina
di regia la sua danza della pioggia.
Però
si vede che questi fascisti sono benedetti.
Oggi
piove.
Sono
Porci Questi Romani.
Kalimmudda
ipsum dixit
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