venerdì 17 marzo 2023

2023 03 15 – Sbancate le banche

 2023 03 15 – Sbancate le banche

 Questo è un post a doppio passo. A puntate. Due per la precisione.

Sbancate le banche, questa pagina, e “Nella pratica della ubiquità monetaria”, seguente dialogo un po’più lungo ma simpaticamente chiarificatore. Poi scegliete voi se avventurarvici o no.

Tirando a memoria, se non proprio a caso, tutta la struttura del sistema finanziario nazionale funzionava più o meno così. Che palle, lo so.

Le famiglie sono prestatrici nette, ovvero finanziatrici creditrici, con la loro ricchezza una volta da risparmio, depositata in banca. Le società non finanziarie, quelle operative produttive o commerciali, sono debitrici, con le banche o con la borsa, l’è istèss. Lo stato, tra amministrazioni centrali e locali, è debitore, al netto delle riserve, verso famiglie e banche. In mezzo ci sono tutta una serie di realtà finanziarie bancarie che vivono della segmentazione esistente tra le prime tre classi, raccogliendo soldi e poi riprestandoli al sistema. Il trasferimento in andata o ritorno tra queste classi avviene con la moneta, bancaria e non solo cartacea, la quale diventa presupposto di esistenza della casta bancaria, e si moltiplica da sola. Esiste pure un mirabolante meccanismo detto moltiplicatore monetario che monta la panna.

Invece basterebbe mettere in contatto diretto le famiglie con le società e con lo Stato, ed ecco che la moneta ritornerebbe al suo ruolo di strumento di scambio, unità di conto, e non di agognata entità autoreplicante.

Sbancate le banche.

Ebbene, dopo secoli di onorato servizio la moneta non serve più, il dio danaro è morto.

Aveva ragione Adam Smith, qualcosa di invisibile che facesse allocare le risorse c’era davvero, ma non era la mano del mercato.

Era il Cybratto, que viva el Cybratto.

Un po’ cyber baratto un po’ innocente cerbiatto, in sintesi moneta efficiente a catena corta.

Banche occupate, sportelli espropriati, moneta requisita.

E’ facile, sono 4 marketplace, una centrale di compensazione e una Costituzione monetaria.

1.      Modello lato domanda, tipo Ebay: ho da vendere una patata, chi mi offre più.?

2.      Modello lato offerta, tipo Ipay: ho un euro per acquistare patate, chi me ne offre di più?

3.      Modello lato prestiti, tipo social lending: ho un euro e lo voglio prestare, chi mi dice a chi?

4.      Modello lato investimenti, tipo crowdfunding: ho un progetto da un euro, chi vuole investire?

Poi il modello centrale di compensazione, il cuore.

In ogni istante la piattaforma di compensazione saprà dirmi, aggiornando i prezzi in un reiterato ricalcolo:

a.       dove e per che beni, servizi o lavoro c’è domanda inevasa;

b.      dove e per che beni, servizi o lavoro c’è offerta invenduta;

c.       dove ci sono saldi di cassa, risparmio, a disposizione per prestiti;

d.      dove ci sono richieste di finanziamento e per che investimenti, ovviamente a Sanocapitale .

In un tale sistema elettronico ogni transazione è pagata on-line e quindi non lascia dietro di sé’ ne crediti ne debiti ne evasione, tra l’altro.

La centrale, invece, deve rendere possibile il “match”:

1.         tra domanda e offerta di beni, servizi e lavoro, e relativi prezzi.

2.         tra domanda e offerta di prestiti e investimenti e relativi prezzi.

In pratica, deve svolgere la funzione di allocazione delle risorse, che è il mestiere mediatore proprio della economia, il più efficientemente possibile, alla velocità della luce, con una cybermoneta che così diventi infine ubiqua e non oggetto di intermediazione indebita.

Attenzione, non è un Pay-pal, che alla fine si traduce in un flusso sempre verso e dai circuiti interbancari. E che potrebbe essere solo uno dei veicoli anche per Cybratto.

Sarà una nuova visione comune che infine ci pervada, diventando rivelazione, apocalisse, monetaria.

La moneta che conosciamo oggi, con cui viviamo, ha fallito, non funziona, non alloca, anzi ingordisce.

Bisogna necessariamente passare oltre.

Dopo secoli di onorato servizio la moneta non serve più.

Il dio danaro è morto.

O perlomeno non si sente più tanto bene.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Money for nothing :parassiti e manovali…..continua…..se vi pare.

Per un trattatello completo cliccate qui, scaricate e cercate Cybratto


Nella praticadell’ubiquità monetaria

Giò    :    Avrei proprio voglia di un bel caffè. Peccato che ho lasciato i soldi a casa.

Clò    :    (passando di la) glieli presto io se vuole.

Giò    :    Ma come ha fatto a sentire? Io non ho parlato.

Clò    :    Lasci stare, quello è un altro esempio, un altro film. Lo vuole o no il caffe?

Giò    :    Ma che mi vuol fare la carità? Le sembro uno che chiede la carità? Sono tutto griffato, io.

Clò    :    Ma che carità! Glieli presto io i soldi, se vuole.

Giò    :    E poi come faccio a ridarglieli?

Clò    :    Non si preoccupi, me li rida la Centrale. Anzi non me li da nemmeno, mi annota solo nella “bacheca creditori”.

Giò    :    Però! Ma scusi con questo sistema posso bere caffè a debito all’infinito?

Clò    :    Ma che dice! Lei sarà annotato nella bacheca debitori, e li sarà oggetto di monitoraggio da parte della “Polizia Monetaria”

Giò    :    Che? Che Polizia è? Mai sentita.

Clò    :    E’ la polizia che vigila sulla efficiente allocazione delle risorse. E’ quella che guarda che fili tutto liscio.

Giò    :    Ci lavoreranno in tantissimi in questa Polizia Monetaria!

Clò    :    Ma no, non capisce?

La bacheca debitori, ma anche quella creditori, sono come un mastro generale di contabilità.

Raggruppano tanti mastrini individuali, tra cui il suo.

E a lei, che le piace fare debiti, la controllano.

In realtà controllano tutti.

Oltre un limite di solvibilità, diciamo 3 “debiti caffè”, non potrà andare perché la sua bacheca manderà un alert a quella del suo creditore potenziale.

Questo si fiderà dell’alert e non le presterà il suo 1 in più.

Giò    :    Mh. Mi piace già meno. Ma comunque, funziona con tutto?

Clò    :    Ma certo, non lo vede? E’ già così. Provi a trovare un bancomat. Non lo vede che non esistono? Da dove viene? Dalla terra?

Giò    :    Ok. Allora diciamo che non voglio essere “taggato” come cattivo debitore.

A questo punto la dovrò rimborsare, giusto?

E per farlo dovrò avere i soldi.

Quindi dovrò aspettare lo stipendio dal mio datore di lavoro.

Quando arriva il giorno di paga, quello accumula 1000 “debiti salario” e io mi trovo 1000 crediti nella mia bacheca personale.

E’ giusto?

Clò    :    E’ giusto.

Ma non dimentichi che tutto avviene, o un giorno avverrà, come quando ci siamo conosciuti: istantaneamente e con il pensiero.

La velocità di circolazione della moneta sarà quindi infinita, il che vuol dire che la moneta sarà ubiqua.

E infine che la moneta sarà quella che serve, e non quella inventata dal moltiplicatore monetario o altre stercherie.

Costituzione monetaria, consumi e credito al consumo

Giò    :    Non sono sicuro che funzioni con tutto.

Se io voglio un prestito per bermi 2000 caffè come lo faccio?

Clò    :    Non lo fa.

Il credito al consumo è stato proibito dall’articolo 1 della Costituzione Monetaria che dice che “puoi indebitarti, entro certi limiti, ma solo per esigenze reali, e non per i consumi”.

Quelli te li devi pagare con il tuo stipendio da 1000.

Giò    :    Lo sapevo che c’era l’inghippo.

Clò    :    Ma no, vedrà che se sta attento nei 1000 ci pùò stare. E poi in famiglia siete in 2, no?

Giò    :    Ma come fa a saperlo ? C’è una bacheca mia e di mia moglie e lei ci ha sbirciato dentro?

Clò    :    Beh, anche se fosse sarebbe così tremendo ?

Aspetti di vedere cosa fa la Polizia Monetaria con chi cerca di guadagnare troppo!

Vedrà che tutto costerà meno, e i suoi 1000 varranno di più.

Allora mi dirà se la trasparenza è così fastidiosa.

Giò    :    Ok. Sono curioso. Certo che questa PM dovrà richiedere un sacco di lavoratori.

Clò    :    Ma allora è “de coccio”.  Mica siamo sulla terra.

La PM è una rete di supercomputer, sempre al lavoro per controllare l’allocazione delle risorse.

Il che vuol dire controllare i giusti livelli di debiti e di crediti e anche i giusti prezzi, salari e cose analoghe.

Giò    :    E come fanno a dire cosa è giusto e cosa no ?

Clò    :    Bravo finalmente inizia a capire.

Questa è la domanda cruciale.

Lo fanno in un continuo processo di calcolo e aggiustamento successivo.

Prendiamo che si debba fare il prezzo di una camicia.

I supercomputer verificheranno i prezzi delle materie prime, del lavoro, del capitale investito, e calcoleranno un valore, diciamo 10.

Se a quel prezzo nessuno la compera, vuol dire che è eccessivo.

Allora avvieranno una scala di promozioni e aste al ribasso fino a che qualcuno la compera.

Se il produttore “ci sta dentro” il mercato esisterà, altrimenti si estinguerà.

Giò    :    Ma se il produttore ci prova lo stesso, la piazza a 100, e qualcuno se la compera?

Clò    :    Il produttore sarà soggetto allo stesso controllo di tutti.

Se piazza a 100 una cosa che gli è costata 2 …..allora per lui sono cazzi.

La PM sulla allocazione delle risorse non scherza niente.

Facile che gli arrivino in casa degli agenti speciali che, come in una sorta di Minority Report, hanno visto comparire sugli schermi della centrale un alert sulla “bacheca avidi”. Si goda la scena.

La Precrimine Monetaria

Toc, toc. Apra la porta. E’ la Precrimine Monetaria, il braccio armato della PM.

Che succede? Che problema c’è?

Abbiamo saputo che sta per mettere sul mercato una camicia da 100 che le costa 2. Lei è in arresto per la violazione dell’art.2 della Costituzione Monetaria: la tentata distrazione di risorse dalla loro efficiente allocazione.

Ma io volevo solo diventare molto ricco, molto di più di quanto sia adesso.

Non sapevo che fosse un reato.

Credevo solo di essere un uomo economico.

Ma quanto dovrei farla pagare?

“Troppo tardi. Non basta chiedere “quanto dovrei, o dovevo, farla pagare”.

La Precrimine Monetaria interviene a supplenza del libero arbitrio.

Una volta intervenuta, il soggetto è bandito dal Sistema Cybratto.

“Comunque in base ai calcoli di materie prime, lavoro non minorile, rese del capitale e altre componenti, lei avrebbe dovuto fare quattro cose.”

Pagare 10 volte tanto la sua manodopera.

Non assumerla minorenne.

Remunerare il doppio i suoi investitori privati piccoli risparmiatori.

E infine astenersi dal reato di cui all’articolo 3 della Costituzione Monetaria che sancisce il “divieto di istigazione al consumo sperperoso” di chi gliela avesse comperata comunque anche a 100.

La sua camicia per essere “a norma di efficiente allocazione delle risorse” avrebbe dovuto costarle 5 ed essere venduta a 6,5.

Adesso la smetta di piagnucolare e ci segua. La Precrimine Monetaria non ha tempo da perdere. La “bacheca avidi” è ancora troppo giovane e di furbi come lei ce ne sono ancora troppi.

Prestiti

Giò    :    Allora, vediamo se davvero tutto funziona.

Diciamo che vorrei un prestito per comperare la casa, e non per consumare.

Questa del credito al consumo l’ho capita.

Tra me e mia moglie guadagnamo 2000 al mese. Ne riusciamo a mettere da parte, con un po’ di fatica, 500.

Adesso li andiamo a mettere in banca. Che banca ci consiglia?

Clò    :    Proprio non capisce, vero ?

La banca siete voi.

Ha detto che riuscite a non spendere 500 al mese. Nei 1500 che spendete, avete già contato l’affitto, visto che la casa non la avete perché la volete comperare.

Questi 500 resteranno ogni mese sul vostro mastrino individuale.

Negli anni potrete anche decidere di prestare ogni tanto una somma a qualcuno, magari qualcuno vi è grato e vi rimborsa con qualcosa in più.

Agli albori della nuova civiltà dell’intelletto lo chiamavano “social lending”.

Giò    :    Scusi ma gli interessi ? Così ci smeno gli interessi.

Clò    :    Ma quali interessi!

Sono illegali ai sensi dell’art. 4 della Costituzione Monetaria : “il danaro non deve generare altro danaro, fatto salvo un possibile saggio ragionevole da definire a titolo di equa remunerazione del capitale”.

Non è più legale fare come facevate voi sulla Terra, dove le banche centrali si indebitavano a tasso zero, a voi quando depositavate non vi davano niente mentre se facevate un prestito si prendevano il 5,6,7%.

Torniamo alla casa.

Dopo 10 anni avrete da parte 60.000.

Se proprio volete comperare questa benedetta casa potrete farvi prestare una somma analoga, equa e sostenibile, ad un tasso o pari allo zero + uno spread del 1% o simile, anche esso equo e sostenibile.

Ve li potrete fare prestare da “un’orda” di potenziali investitori: tutti i prestatori potenziali saranno annotati nella bacheca “nano banchieri” di quell’ alveare che voi chiamavate worldfunding.

I 60.000 di prestito li rimborserete in 10 anni, e così sarete proprietari non schiavizzati.

Fate attenzione: la Precrimine è sempre all’erta.

Non potete indebitarvi a 30 anni perché la casa vi ruberebbe l’anima.

Se non ci arrivate voi da soli, lo faranno loro e vi bloccheranno.

In cambio saprete che vigilano anche sulla banca.

Il meccanismo otterrà anche una efficiente allocazione delle risorse del settore immobiliare, che sarà costretto a offrire case di valore massimo da 120.000.

Il tutto sempre condito dal “punteggio bacheca”, a cui saranno soggetti anche i palazzinari esattamente come il produttore di camicie.

La legge del profitto qualità e l’informazione

Giò    :    Vabbè, inizio a capirci qualcosa.

Ma secondo me su larga scala non può funzionare.

Come si fa a controllare una transnazionale?

Non è soggetta a nessuna legge specifica.

Sta nascosta in quale paradiso.

E opera solo sulla base della legge del profitto.

Clò    :    Mamma mia, che fatica parlare con lei.

“La legge del profitto” è abolita ai sensi dell’art. 5 della Costituzione Monetaria: “la legge in vigore non è più quella del profitto, ma quella delle risorse. 

Con risorse si intende in senso lato ogni mezzo funzionale alla diffusione della Qualità intrinseca. E’ abolita la corsa alla Quantità”.

Clò    :    Ascolti bene, questa è più difficile.

C’è un postulato interessante di questo art. 5: “il profitto è direttamente correlato alla energia impiegata e a quella messa a disposizione e può essere misurato in Joule”.

L’energia generata non è realmente generata, visto che sappiamo che può essere solo trasformata, ma è solo messa a disposizione prendendola a prestito dal tutto.

Ogni individuo nasce con un “patrimonio energia” a disposizione.

Questo viene accreditato sul suo mastrino individuale quando nasce.

In altre parole, una versione intelligente di profitto allargato è quella di efficienza energetica, nel senso di efficiente allocazione.

L’unità di conto successiva al Cybratto sarà allora il Joule.

Giò    :    Ok, più o meno ho capito. Ma mi faccia qualche altro esempio.

Facciamo finta che io sia la transnazionale che vuole andare in qualche paese africano di quelli da 1 dollaro al giorno pro capite per comperare miniere di qualcosa, miniere di utilità stimata di 1000 anni.

In realtà non voglio comperarle, voglio espropriarle in maniera occulta e sono già d’accordo con il Presidente del Paese locale.

Le miniere valgono 1000, le compro a 100, al presidente pago 50, e agli abitanti locali costruisco una scuola una strada e un ospedale per un valore totale di 10.

Dopodiché ogni giorno li assoggetto alla transumanza chilometrica per metterli a lavorare in miniera in condizione di schiavitù “di fatto”.

Che succede a questo punto?

Clò    :    Vede che non ascolta ?

Che differenza c’è con l’esempio della camicia?

Lei ancora non ha capito.

L’essenza, per allocare le risorse, è l’informazione.

Se io ho l’informazione, posso controllare la congruità di qualsiasi processo.

E le assicuro che Polizia Monetaria e Precrimine Monetaria sanno sempre tutto.

E un giorno, nel pieno della Civiltà dell’intelletto saranno tutti che sapranno sempre tutto.

Il punto fondamentale è l’art. 6 della Costituzione Monetaria: “è in ogni caso fatto assoluto divieto di trattenere qualsiasi informazione, e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”, per qualsiasi utilità personale”.

“Tutte le informazioni devono essere messe a disposizione della collettività e delle autorità, che altrimenti le reperiranno d’ufficio.”

“Ogni informazione di costo, ricavo, profitto, disponibilità di risorse o surplus di energia, dovrà essere esposta immediatamente nella “super bacheca energia a disposizione per ogni bisogna””.

Giò    :    Ho capito. Si mi torna con l’esempio camicia. Per curiosità, alla transnazionale che succede?

Clò    :    Arriva la Precrimine Monetaria che notifica l’avvenuta espulsione dal Sistema Cybratto.

Contestualmente la PM manda un alert a tutti gli abitanti dell’espropriando Paese che saranno così allertati contro altri avidi potenziali, dai quali si sapranno difendere da soli avendo imparato a conoscere il vero valore di cui sono proprietari.

Come vede, si torna sempre alla questione delle informazioni e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”.

L’essenza della Civiltà dell’Intelletto

Giò    :    Più continuiamo più mi pare di capire.

L’economia è interconnessioni e interdipendenza, non denaro.

In questa generale interconnessione, tutti sanno tutto, e le informazioni sono regolarmente diffuse ovunque.

Per questo la chiamiamo Civiltà dell’Intelletto.

Le connessioni si misuravano in soldi, oggi sono misurate in “altro profitto”.

I soldi non esistono più.

La vera essenza di tutto questo non è lo scambio cybertelepsichico.

Questo è solo un supporto, assai veloce e efficiente ma pur sempre supporto.

Questa si che mi pare la vera revoluzione: allocare le risorse, in ultima analisi l’energia, in maniera efficiente.

Vuol dire allocare tutto in maniera utile per tutti e non solo per il singolo uomo economico.

Immaginiamo che il mondo interconnesso abbia un valore totale.

Ipotizziamo di usare come unità di misura l’energia che esso rappresenta, in Joule.

E=mc2 insegna che dove c’è massa c’è energia, due facce della stessa realtà.

Ciò vuol dire che tutto ciò che vediamo e tocchiamo e facciamo o pensiamo è calcolabile in quantità di energia che rappresenta.

Sono stato un po’ eccessivo, mi scusi.

Ma mi sembrava utile un po’ di ridondanza a rinforzo sinaptico.

Mi dica: le sembra tutto giusto?

Clò         E’ giusto. Adesso, però, andiamo al lavoro.

Tutto il nostro discorso non vuol mica dire che possiamo stare tutto il giorno a non fare niente grattandoci i coglioni fino a farci venire gli unghioni neri.

Lo cantava già Pino Daniele : il Signore dice sempre “ Ma che ve site mise ‘n capa : ‘n Paraviso s’adda faticà”

E…si ricordi che mi deve un Joule-caffè, o arriva la Precrimine.

Giò    :    Allora vede che mi ha fregato?

Non aveva detto che i soldi glieli ridava la Centrale?

Clò    :    E’ inutile. Lei è senza speranza.

La contaminazione monetaria oramai le ha eroso la capacità di vedere le cose più evidenti.

Si, me li ha già ridati la Centrale.

Ma è lei che è ancora debitore verso il sistema.

E’ lei che deve saldare il suo debito, alla velocità della luce.

Giò    :    E quella questione del “patrimonio di energia”?

Mi piaceva molto il “prima guadagno, dopo lavoro”.

Clò    :    E’ tardi.

Andiamo al lavoro, appunto.

Dobbiamo rendere la nostra dose di energia quotidiana.

 

 

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