mercoledì 4 ottobre 2023

2023 10 07 - Un dessert di parole, un frullato di pensiero

 2023 10 07 - Un dessert di parole, un frullato di pensiero

 

Questo è un post in incognito. 

Per i malati mentali.

Spostato di link sarà introvabile.

Ma era uno dei più belli che ho scritto e non lo butto mica via per questiòn di tòn de sciansòn.

Parole selvatiche, selvagge, indomite.

Mustang.

Per tante saluti mentali.

Diciamo che deve essere una sorta di occasione di orgiastica overdose.

Ma nell’universo del mio dubito ergo sum, io intanto scrivo, selvatico.

Le parole erano un pentalogo, come quello musicale, ma meno organizzato assai.

Seguo lo zampino di uno psichiatrologo.

E non ve le dico nemmeno.

Tanto sono un frullato

Senza feticcio per il filico  conducimento.

Ma un filo logico che ce lo possiamo anche inventare.

Magari lo possiamo cercare nei meandri dei neuroni degli autori.

Ma lì a me sembra proprio un frullato di pensieri.

Ahi ahi ahi, 

E così mi è venuta voglia di gourmandise.

Ma ci vuole eleganza di ironia.

Succulenza come in crosta.

E allora via.

A pirleggiar di stupidera in apparenza.

Ma non nella sostanza.

Come è che dicevano quei neuroscensati?

Antipasto di concetti. No no. Fosse così semplice.

Bucatini della logica. No no. O forse solo un po’.

Timballo dello sballo. No, no. Noi si sballa da soli.

Lasagna del frigno. No no. Troppi strati.

Spiedini di ragione.

Eh, ecco, già più schematico.

Blocchetti conficcati, geometrici e pure logici.

Ma non basta, qui ci vuole la créme.

Vellutata di intelletto delicata e raffinata.

Ecco, mi sono ricordato.

La loro era la frittata di parole. 

Meglio ancora l’insalata.

E allora il filo logico, tipo quello da rollarrosto, cercatevelo voi.

Io vi piazzo direttamente un frullato di pensieri.

In un desserto di parole.

Ma no!

Non si scrive mica così.

Così viene solo una macedonia di semantica, ecco.

Che fa pure bene alla salute.

Quella intestinale.

Mica la mentale.

Ma meglio ancora un indistinto frullato di pensieri.

Lineare perché lineare.

E’ vellutato,

Ma che da una puntata all’altra non c’entra niente.

Confusionale nella sua articolazione ebdomadarie.

Meno male che è finita.

Ogni volta che ci dovevo scrivere, un incubo di ricordi.

In ogni caso un giorno sarà così.

La linguistica del futuro sarà fluida, senza punteggiatura alcuna.

Ma solo senso.

E’ ovvio, scorre alla velocità del cervello.

Ricordate la composta di parole.

Sempre questione di differenziale tra velocita del cervello e quella del favello.

Però dovete fare tanti tentativi.

Provare, provare, provare.

E allora imparerete.

Altro che insalata o macedonia di parole.

Questa è fluida vellutata frullata cremosità.

Di parolaio in sintetica purezza.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Un desserto di parole.

Un frullato di pensiero.


Ndr : tolleranza è fastidio

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