2023 10 07 - Un dessert di parole, un frullato di pensiero
Questo è un post in
incognito.
Per i malati mentali.
Spostato di link sarà introvabile.
Ma era uno dei più belli che ho
scritto e non lo butto mica via per questiòn di tòn de sciansòn.
Parole selvatiche, selvagge,
indomite.
Mustang.
Per tante saluti mentali.
Diciamo che deve essere una sorta
di occasione di orgiastica overdose.
Ma nell’universo del mio dubito
ergo sum, io intanto scrivo, selvatico.
Le parole erano un pentalogo, come
quello musicale, ma meno organizzato assai.
Seguo lo zampino di uno
psichiatrologo.
E non ve le dico nemmeno.
Tanto sono un frullato
Senza feticcio per il filico conducimento.
Ma un filo logico che ce lo
possiamo anche inventare.
Magari lo possiamo cercare nei
meandri dei neuroni degli autori.
Ma lì a me sembra proprio un
frullato di pensieri.
Ahi ahi ahi,
E così mi è venuta voglia di
gourmandise.
Ma ci vuole eleganza di ironia.
Succulenza come in crosta.
E allora via.
A pirleggiar di stupidera in
apparenza.
Ma non nella sostanza.
Come è che dicevano quei
neuroscensati?
Antipasto di concetti. No no. Fosse
così semplice.
Bucatini della logica. No no. O
forse solo un po’.
Timballo dello sballo. No, no. Noi
si sballa da soli.
Lasagna del frigno. No no. Troppi
strati.
Spiedini di ragione.
Eh, ecco, già più schematico.
Blocchetti conficcati, geometrici e
pure logici.
Ma non basta, qui ci vuole la
créme.
Vellutata di intelletto delicata e
raffinata.
Ecco, mi sono ricordato.
La loro era la frittata di
parole.
Meglio ancora l’insalata.
E allora il filo logico, tipo quello
da rollarrosto, cercatevelo voi.
Io vi piazzo direttamente un
frullato di pensieri.
In un desserto di parole.
Ma no!
Non si scrive mica così.
Così viene solo una macedonia di
semantica, ecco.
Che fa pure bene alla salute.
Quella intestinale.
Mica la mentale.
Ma meglio ancora un indistinto frullato
di pensieri.
Lineare perché lineare.
E’ vellutato,
Ma che da una puntata all’altra non
c’entra niente.
Confusionale nella sua articolazione
ebdomadarie.
Meno male che è finita.
Ogni volta che ci dovevo scrivere,
un incubo di ricordi.
In ogni caso un giorno sarà così.
La linguistica del futuro sarà
fluida, senza punteggiatura alcuna.
Ma solo senso.
E’ ovvio, scorre alla velocità del
cervello.
Ricordate la composta di parole.
Sempre questione di differenziale
tra velocita del cervello e quella del favello.
Però dovete fare tanti tentativi.
Provare, provare, provare.
E allora imparerete.
Altro che insalata o macedonia di
parole.
Questa è fluida vellutata frullata cremosità.
Di parolaio in sintetica purezza.
Kalimmudda ipsum dixit
Un frullato di pensiero.
Ndr : tolleranza è fastidio
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