mercoledì 11 ottobre 2023

2023 10 17 – La civiltà della rivoluzione meridionale

2023 10 17 – La civiltà della rivoluzione meridionale

 

Forse per www.parolebuone.org. e forse su www.shareradio.it

 

Rivisitato. Nel frattempo io posto che batte in testa, come le auto


Civiltà. 

Meridione.

Si, il fatto che eravamo già ricchioni, certo.

Mentre un piemontese era ancora cavernicolo.

E vabbè, lasciamocelo pure.

Quando ero piccolo andavamo al Sud in villeggiatura, in macchina.

Ogni anno io mi preparavo alla frontiera.

Che immancabilmente arrivava in bagno di sudore quando si raggiungeva Eboli.

Un paio di svolte ed eccolo il profondo sud, rappresentante di tutti i sud del mondo.

In un mare di terra arsa e pietrisco caprino io da giovine inchiericato silloggiavo.

Papà, ma se Cristo è il figlio di Dio e Dio è onnipotente, quindi Cristo pure?

E allora perché si è fermato a deboli?

Questa è la vera domanda.

Chissenefrega del valore simbolico di un titolo di libro e di quattro ruderi.

Ma perché i già ricchi li ha fatti benestare e gli altri no?

Sarà mica che Dio è banchiere.

Ci hanno pure costruito l’etica protestante.

Per l’Islam invece uno sarebbe da punire perché il denaro non deve generare danaro.

Ma io ho imparato che il nord trova sempre il modo, e si fa sempre scippatore, lui.

Si, questo è il mondo migliore mai esistito.

Ma io non mi accontento e lo pretendo perfetto.

E allora la civiltà deve tornare meridionale.

Ma sarà la civiltà dell’intelletto.

Non quella del profitto.

Dove il pensiero di chiunque avrà la stessa utilità marginale di quello di chiunque altro.

8 miliardi di cervelli interconnessi che attaccano sinapsi in un continuo flusso di scambi ideativi.

Altro che intelligenza artificiale.

“Le” supercomputer.

Serve però la conoscenza omnipervasa, giammai indebitamente appropriata.

E naturalmente la diffusione dell’intelligenza, geneticamente evoluta e pronta da millenni.

Perché è la conoscenza che alimenta il libero arbitrio.

Ma è l’intelligenza che consente di elaborare le informazioni per scegliere cosa decidere.

Ogni conoscenza sarà naturalmente asservita al bene comune, che sarà noto a tutti e che pertanto non concepirà manipolazioni oligarchiche.

Quando tutto questo avverrà, saremo in una situazione di equilibrio iperdinamico ma perfetto, che potrà essere modificato da un chi chiunque.

In parole povere, chiunque potrà elaborare un pensiero nuovo che serva a fare meglio una cosa.

E tutti lo riconosceranno istantaneamente, senza alcun conflitto.

Un mondo senza armi, senza fame, senza malattie, senza povertà, e soprattutto senza il pensiero di danaro malato di oggi.

Dove l’unità di scambio sarà la nanoparticella elementare di pensiero.

Lo psicoquanto.

Non sarà uno scambio a uno a uno.

Sarà un continuum di energia omnidirezionale pulsante, che tenderà per sua natura a livellarsi alla velocità dell’istante.

Distribuita omogeneamente e istantaneamente come un fluido nei vasi comunicanti.

Il Neuro: la mia idea di unità di scambio, di misurazione, di moneta, di questo nuovo mondo autolivellante alla velocità della luce.

Un ∞ 2 ∞.

Illeggibile. 

Inconcepibile finora.

Uno psicobaratto istantaneamente infinito.

Ma prima, ed era ora, la rivoluzione.

Fuori la grana.

Anzi: escila terùn a soreta.

Esproprio meridionale.

Banche occupate, sportelli espropriati, moneta requisita.

Révoluciòn.

Il tempo è scaduto.

E a me mi girano i cugghiòn.

Indebiti appropriatori di regni e non solo, come quello della sparita banca delle due Sicilie.

Che oggi varrebbe 15.000 miliardi, pare.

Il debito nazionale.

Studiatavello allora questo Professore di Terroni qua sotto.

Di certo non è falso e cortese.

In un bello sciò.

Che al galoppo Mimmo bradò.

 

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Siamo meridionali – Lo spettacolo completo.

E la hit con il rit. Mo'

 

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