lunedì 1 agosto 2022

2022 07 31 - Qualcuno era comunista - Giorgio Gaber

 

2022 07 31 - Qualcuno era comunista - Giorgio Gaber

2022 07 31 - Qualcuno era comunista - Giorgio Gaber

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia

Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà

La mamma no

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa

La Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo

Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva

La pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto

Qualcuno era comunista perché prima, prima, prima, era fascista

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona

Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio

Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai

Che voleva essere uno di loro

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio

Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione? Oggi, no

Domani forse ma dopodomani sicuramente

Qualcuno era comunista perché:

"La borghesia, il proletariato, la lotta di classe, cazzo"

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre

Qualcuno era comunista perché guardava solo Rai3

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali

Parastatali e affini

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico

Per il Vangelo secondo Lenin

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri

Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista

Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa

Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più

Di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia

La stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera

Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista

Qualcuno era comunista perché non sopportava più

Quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia

Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos'altro

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice

Solo se lo erano anche gli altri

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo

Perché sentiva la necessità di una morale diversa

Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno

Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita

Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come

Più di se stesso: era come due persone in una

Da una parte la personale fatica quotidiana

E dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo

Per cambiare veramente la vita

No, niente rimpianti

Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare

Come dei gabbiani ipotetici

E ora?

Anche ora ci si come sente in due

Da una parte l'uomo inserito

Che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana

E dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo

Perché ormai il sogno si è rattrappito

Due miserie in un corpo solo

 

Kalimmudda ipsum dixit : memento

Nessun commento:

Posta un commento