domenica 4 ottobre 2020

2020 10 05 – Tamponamento a catena

2020 10 05  – Tamponamento a catena

Dai e dai, prima o poi te lo farai.

Il tampone.

Creatura mitologica che si aggira tra le nostre angosce quotidiane e incombe foriero di paure di quarantene se non di malattie.

Lo rinneghi, mentre neghi lui e quello che può certificare.

Non sei rimozionista, quindi non puoi far finta di niente.

Ma come tanti ti scopri negazionista a dispetto di quello che credevi di essere. Dimenticazionista non riesci ad esserlo, e il pensiero negativo non resta confinato nell’angoletto dello scarso potenziale di importanza.

Scopri che non sei solo, ed alcuni insospettabili ti istigano a negare l’evidenza.

Passano un paio di settimane con tutto il campionario di sintomi a sfruculiarti l’inconscio e pure il conscio, mentre attorno a te senti tanti “ma figurati se hai il Covid”

E io mi figuro, si, ma l’unica figura che mi si raffigura e’ quella di principio di sciagura.

Poco più di un’influenza.

Si, finche’ non ce l’hai tu.

Allora inizi a fartela sotto, mentre ti ausculti ogni piccolo dolore, soprattutto al petto, che dietro ci stanno i polmoni col loro respiro che già vedi incapacitarsi di ossigenarti di pensieri buoni.

Tubi in gola, mica una fola.

Quindi arriva un giorno che chiami il medico, illustri la situazione, cerchi anche di prendere tempo per vedere se ti desintomatizzi da solo, in realtà perche’ hai paura, ma quello e’ un inflessibile protettivissimo sergente di sistema. E meno male che c’e’, il sistema.

“Meglio se facciamo il tampone”.

E facciamolo, che v’aggia di’.

Si scatena la preziosa macchina sanitaria e ti ritrovi in sequenza con un gentilissimo call center, un puntualissimo appuntamento, un precisissimo infermiere, che ti anticipa pure quanto succederà, e … un dito su per il culo.

Metafora.

Il tampone e’ invasivo.

Mica un gentile strofinamento di narici.

Piuttosto uno “sstrramm” fin su che ti sembra nel cervello.

Vabbe’ fatto e’ fatto, pensi quando e’ finito.

Aspetti ‘l’esito e quando arriva e’ negativo.

Un po’ ti girano le balle, che pensi al fatto che darai argomentazioni ai negazionisti.

Ma poi ti consola il fatto che i sintomi ce li hai ancora tutti.

Quasi per dispetto a chi “struzza” la testa nella sabbia.

Ripensi, allora, a quando hai scritto "2020 08 14 - La piaga dormiente"

La  capacità del virus di mutare e la sua abilità di stratega, che ci pervade piano piano, fino a quando arriverà la mutazione zero, primigenia distruttrice, che si innesterà dove già aveva aperto la via il piccolo virus con la coroncina.

E un pensiero ti corre per la mente.

Vuoi vedere che sono io il paziente zero del nuovo Covid non più 19, ma senza numerelli accessori?

Lo chiameremo imperativo ‘O Vid.

Tipo ‘O Cid, campeador dell’orror.

Potente la mente, eh?

E mentre voi negate, e rimuovete e vi assembrate, e pensate che vi siete abituati anche all’idea che ci sia in giro una roba “mortalina”, arriva la seconda ondata, magari pure già mutata.

Potrebbe essere per questo che un tampone e’ negativo, ma ci sono ancora i sintomi.

Preparatevi quindi.

E’ come in autostrada quando una prima macchina va a sbattere, e dietro tutte le altre solo perche’ si e’ bloccato il flusso. Ma al contrario. Qui le prime macchine si tirano tutti addosso.

Vedo all’orizzonte un tamponamento a catena.

L'ottimismo e' il sale della vita : ma va cagher.

 

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