2020 10 01 - Postumacity - Ricordi di un’estate smascherata
Cari ragazzi, cominciamo coi cazzi.
Io quella puntata, me la sono perduta.
Colpa di rete, vituprata già amata,
la connessione uozàpp, mi a fatto clap clap.
Applauso sberleffo,salutommi gaglioffo;
in paranoia sarei, se trafugata direi.
Ma persa s’è persa, facendola inversa
e solo un rimedio, può renderla tersa.
Postumo arriva, contributo in deriva
eppur niente dire, dell’estati apartire.
Un normale fluire, di stagioni a venire,
le estati passate, orben smascherate.
Speciale stravolta, la briglia mal sciolta,
bloccati e inferriati, siam stati stavolta.
Solanto l’imbelle, fregato è restato.
Ballando in costume, n’ha fatte di belle.
La faccia ha mostrato, d’intelletto castrato,
rimanendo da solo, del tutto grattato.
Smascherato l’arcano, s’è fatto profano.
Così c’era nato, fu già smascherato.
Normale vacanza, leggero de panza,
rimosso il bacillo, s’è fatto birillo.
Caduto de palla, s’è perso la bella,
restando in stagione, del tutto coglione.
Ma ciò non è quello, che io mi ricordo,
scegliendo memoria, seppur senza gloria.
Tutt’altra visione, del mondo ho comune:
togliete la masca, seppure carina,
ma solo da soli, davanti allo specchio.
Vedrete che allora, d’intero sottocchio,
smascherare saprete, il vero sapere.
V’è sembrata imbrigliata, l’estate passata.
Pensate al futuro, che v’ha regalato.
Giù questo velo, saremo sincero:
fa meglio la tela, che non treno a vela.
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