2023 11 12 – L’ordine di grandezza del telaio della ragione
Bisogna
trovare il modo di districarsi.
Nella
generalizzata carenza di informazione e che non sia irregimentata.
E’
insopportabile la dispersiva proliferazione degli spazi per raccolta pubblicitaria
del restilizzato sito Ansa.
Per
cui mi rivolgo, come tanti, sempre più altrove.
Anche
se spesso non so bene dove.
Comunque
per le questioni di diritti e internazionali uso due siti a libero accesso.
Free,
come si dice all’americana.
Free
anche dall’ingordigia pubblicitaria.
https://www.dirittiglobali.it, spesso riportante articoli anche de il Manifesto
https://www.youtube.com/@LimesGeopolitics, canale a libero accesso dell’organizzazione Limes.
Oggi
ho letto una notizia per me eclatante.
Che
mi ha fatto constatare come il tessuto della ragione sia sempre in tessitura.
Esiste
un grande telaio della neurosfera che produce sempre pensiero.
Per
tessere un tessuto il telaio usa due gruppi di filo.
Quelli
per la trama, che tessono orizzontalmente il tessuto, e quelli dell'ordito, che
lo tessono verticalmente.
Non
so perché mi viene da associarli a tesi e antitesi.
La
coperta che protegge l’intelletto è la sintesi.
Il
risultato è una sorta di grande ricucitura.
Che
noi chiamiamo tessuto.
Con
cui cucire la coperta della ragione.
Cucire
e ricucire.
Rammendando
gli strappi della ragione.
Il
tessente telaio dell’intelletto è sempre all’opera.
Come
in un grande backgammon con le sue case.
La bianca mangia la nera, senza valenze razziali.
Fino
a che ci sarà un’alba nella quale vincerà.
Il
bianco di candore e purezza
Questa
perlomeno è la teoria, mia.
Anche
se mica è detto.
Però
due giorni fa è stato un giorno di vittoria.
La
notizia mi pare sia passata troppo inosservata nella nostra piccola Italietta.
Londra:
800mila sfilano con le bandiere in solidarietà con la Palestina
Sfilare
per un armistizio nel giorno dell’armistizio.
Presumo
questo qui di seguito.
L'11
novembre 1918, nel vagone di un treno nel bosco francese di Compiègne, fu
firmato l'armistizio che metteva fine a più di quattro anni di battaglia e
milioni di morti.
Terminava
così la Prima guerra mondiale, ma le condizioni imposte alla Germania furono in
parte premessa della Seconda.
Che
fossero le 300mila persone delle stime prudenti della polizia, o le oltre
800mila degli organizzatori, era dai tempi della manifestazione contro
l’invasione dell’Iraq del febbraio 2003 che non si vedeva tanta gente in piazza
a Londra.
Quello
che è più incoraggiante è proprio l’ordine di grandezza.
Per
di più in una nazione regalmente imperiale se non più imperialista, che il casino palestinese ben
contribuì a realizzare.
Quindi
questa è stata una giornata di vittoria della ragione.
La
pedina bianca ha mangiato la nera.
Ricucendo
uno strappo nella protezione della coperta della ragione.
Un
danno cerebrale è stato tamponato.
Da
un esercito di 800mila anime, o cervelli se preferite.
L’ordine
di grandezza fa tutta la differenza del mondo.
Peccato
che non fosse qui da noi.
E peccato che non ci fosse di mezzo anche la già obsoleta Ucraina.
Vi
ricordate?
Quella
in guerra con la Russia.
Non
più di moda.
Figuriamoci
le altre decine.
Ma
che ‘nce frega.
Er
bucatino è al dente.
Se
magna.
Oggi
abbiamo, o meglio hanno, ricucito uno strappo.
Uno
strappo da 1 milione di cervelli e di anime.
Del
tessuto della coperta della ragione.
Una
luce nella sua eclisse.
Per
ordine di grandezza.
Kalimmudda
ipsum dixit
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