lunedì 13 novembre 2023

2023 11 12 – L’ordine di grandezza del telaio della ragione

 2023 11 12 – L’ordine di grandezza del telaio della ragione

 

Bisogna trovare il modo di districarsi.

Nella generalizzata carenza di informazione e che non sia irregimentata.

E’ insopportabile la dispersiva proliferazione degli spazi per raccolta pubblicitaria del restilizzato sito Ansa.

Per cui mi rivolgo, come tanti, sempre più altrove.

Anche se spesso non so bene dove.

Comunque per le questioni di diritti e internazionali uso due siti a libero accesso.

Free, come si dice all’americana.

Free anche dall’ingordigia pubblicitaria.

https://www.dirittiglobali.it, spesso riportante articoli anche de il Manifesto

https://www.youtube.com/@LimesGeopolitics, canale a libero accesso dell’organizzazione Limes.

Oggi ho letto una notizia per me eclatante.

Che mi ha fatto constatare come il tessuto della ragione sia sempre in tessitura.

Esiste un grande telaio della neurosfera che produce sempre pensiero.

Per tessere un tessuto il telaio usa due gruppi di filo.

Quelli per la trama, che tessono orizzontalmente il tessuto, e quelli dell'ordito, che lo tessono verticalmente.

Non so perché mi viene da associarli a tesi e antitesi.

La coperta che protegge l’intelletto è la sintesi.

Il risultato è una sorta di grande ricucitura.

Che noi chiamiamo tessuto.

Con cui cucire la coperta della ragione.

Cucire e ricucire.

Rammendando gli strappi della ragione.

Il tessente telaio dell’intelletto è sempre all’opera.

Come in un grande backgammon con le sue case.

La bianca mangia la nera, senza valenze razziali.

Fino a che ci sarà un’alba nella quale vincerà.

Il bianco di candore e purezza

Questa perlomeno è la teoria, mia.

Anche se mica è detto.

Però due giorni fa è stato un giorno di vittoria.

La notizia mi pare sia passata troppo inosservata nella nostra piccola Italietta.

Londra: 800mila sfilano con le bandiere in solidarietà con la Palestina

Sfilare per un armistizio nel giorno dell’armistizio.

Presumo questo qui di seguito.

L'11 novembre 1918, nel vagone di un treno nel bosco francese di Compiègne, fu firmato l'armistizio che metteva fine a più di quattro anni di battaglia e milioni di morti.

Terminava così la Prima guerra mondiale, ma le condizioni imposte alla Germania furono in parte premessa della Seconda.

Che fossero le 300mila persone delle stime prudenti della polizia, o le oltre 800mila degli organizzatori, era dai tempi della manifestazione contro l’invasione dell’Iraq del febbraio 2003 che non si vedeva tanta gente in piazza a Londra.

Quello che è più incoraggiante è proprio l’ordine di grandezza.

Per di più in una nazione regalmente imperiale se non più imperialista, che il casino palestinese ben contribuì a realizzare.

Quindi questa è stata una giornata di vittoria della ragione.

La pedina bianca ha mangiato la nera.

Ricucendo uno strappo nella protezione della coperta della ragione.

Un danno cerebrale è stato tamponato.

Da un esercito di 800mila anime, o cervelli se preferite.

L’ordine di grandezza fa tutta la differenza del mondo.

Peccato che non fosse qui da noi.

E peccato che non ci fosse di mezzo anche la già obsoleta Ucraina.

Vi ricordate?

Quella in guerra con la Russia.

Non più di moda.

Figuriamoci le altre decine.

Ma che ‘nce frega.

Er bucatino è al dente.

Se magna.

Oggi abbiamo, o meglio hanno, ricucito uno strappo.

Uno strappo da 1 milione di cervelli e di anime.

Del tessuto della coperta della ragione.

Una luce nella sua eclisse.

Per ordine di grandezza.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Brain damage Eclipse

 

 

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