sabato 8 maggio 2021

2021 05 08 – PNRC – Piano Nazionale di Resilienza Culturale - New deal

2021 05 08 – PNRC – Piano Nazionale di Resilienza Culturale

Con tanta amata ontologia di cloeconomie, non ci si può arrendere. Il banchiere iscariota dell’amore e’ troppo.

Con quel sottofondo di spesa risolutiva e con il subliminale default sempre incombente e’ intellettualmente quasi insopportabile. Anche perche’ seppur non defaultassimo diventeremo terra di conquista.

Il nostro default costerebbe quasi 3.000 miliardi di euro. Metà alla Ue si dice. Oggi con 250 ci mettono una pezza temporale, poi si vedrà. Se non funziona e’ facile prevedere moti di piazza.

Sono state affascinanti le rivoluzioni, per tanti, ma fanno sempre male.

Oggi viviamo un punto di svolta in quella che definiamo revoluzione perenne, in aggiustamenti progressivi.

Con una disponibilità di conoscenza e coscienza che l’umanità mai ha avuto prima.

L’iscariota deve essere convertito.

Meno neuro, che nemmeno esiste ancora, più pane, sia vero che metaforico.

C’e’ chi lo ha già fatto: in miliardi sappiamo che bisogna cambiare e molti milioni lo fanno già.

Ma l’iscariota va acculturato.

Pur se grati per tutta la massa monetaria messa in circolo, questa deve diventare neuro. Moneta intelligente, misurata e usata in un altro modo.

Ci vuole la sovversione verso un modello culturale, misurato con l’economia, ma guidato da una politica presciente di visione.

Oikos e  Nomos, casa e norma, economia. Grandi parole che alla fine riportano al buonsenso della persona comune. Economia vuol dire, in sintesi, utilizzo di risorse scarse efficiente, equo, sostenibile, ecologico, circolare.

E’ solo questione di come si calcola e se ne agisce la ridistribuzione del profitto, banale ma vero, per attuare quella definita”la revoluzione perenne delle farfalle di sopramezzo”, che portasse non alla società senza classi, ma ad un rigoroso e regolare travaso in una sola classe di mezzo, attraverso perenni aggiustamenti successivi.

Oggi abbiamo una occasione per fare un salto evolutivo della specie umana. Qualcosa ci ha insegnato questa demìa. Ma il sopramezzo non può restare indifferente e felice delle sue piccole riconquiste.

E’ giunta l’ora del PNRC, del Piano Nazionale di Resilienza Culturale.

Ultimo treno per individui avulsi dalla massa, che avevano percepito, per legge, di dovere comunicare. Lo chiede la Ue. Ma non avevano comunicato con l’essenza: non erano synfisici, troppo fieri di un caffè riconquistato per vedere oltre.

E la cultura restava mercimonio, in tante spezzature per nulla “syn”: non qualcosa di messo in comune al servizio comune. L‘intelletto era il vero iscariota: ci voleva l’amore, quello gratuito senza neuri. Intelletto traditore, che amòr curi dottore. Tutto è sempre stato solo per amore. La metafisica presente in ogni cosa. Che fattasi, o essendosi, bellezza, avrebbe curato i mali del mondo.

Ma non divaghiamo

Il banchiere da bravo banchiere aveva recepito la legge del rendimento, ma non quella dell’amore.

Comunicare, si. Basta che costi poco e renda tanto. Ovvio.

Un portale. Voleva fare un portale. Uh signùr.

Eh no! Non ci  serve la lista della spesa.

Ci serve canoscenza, quella intrisa di benpensare, senza retropensare.

Ci serve l’autostrada dell’amore, diffuso in interconnessione pervasa.

E come si fa?

Va bene fare i piani. E poi le opere. Si pecca in pensieri, parole, opere e omissioni. Ma si vola con pensieri, parole, opere e missioni. Questa è manifestazione d’amòr che move il sole, come i cuori.

La missione ha da essere la crescita della coscienza collettiva. Si  deve diffondere appartenenza, orgoglio, conoscenza, si. Con tanta bellezza.

Bello l’evento al Colosseo. Bella la riqualificazione del borgo medioevale. Bella la presentazione della piantagione eolica. Ma è sempre mercimonio. Roba tua, indebito appropriante, non mia. Ma lo Stato sono io. E poi diciamola tutta. Quando comunicate siete noiosi e confusi.

Fate allora un vero piano di istruzione colturale trasversale che ce lo spieghi questo PNRC.

Con le sue visioni per generazioni.

Ma con l’anima dell’amore, non con i numeri della spesa.

Comunicazione, formazione, intrattenimento, racconto, immagini, musiche, arti, mestieri.

Il PNRC come punto di svolta.

Non un arrivo ma una nuova partenza.

Allora si che potrete parlare di ricostruzione.

Ricostruzione del pensiero collettivo e pure del suo inconscio, che tutti restano incisi nella neurosfera.

Uno di quei momenti epocali in cui “salta” l’evoluzione verso la civiltà dell’intelletto diffuso d’amore pervaso.

Ma niente esclusiva di conferenze stampa e notizie Ansia, per la carità.

Penserei più a cose tipo streaming in fieri live h24 e sette, per dire che vi si concedan pure due tette.

Come un bel dì crescemmo guardando quattro gambe.

Giochi social, ma belli.

Costruisci più della tua città: fai il tuo libero stato mondo ideale.

Università in realtà virtuale, dritta nel sublimine.

Ricerca a pioggia.

Allora sì che avremo preso la strada per fare il salto.

Dalla comunicazione passiva alla cultura proattiva.

In tutto questo, Presidente, perché ricordi un portale e non la radiotelevisione di stato in convergenza?

E’ una potenza.

Ci si costruiscono i paesi con la tv, anche se oggi  pure di più.

Ci si fanno anche crollare imperi d’utopia, a dire il vero.

Facci delle fiction, piuttosto del portale. Dei giochi a premio intelligenti. Dei cartoni animati illuminanti. Dei festival aggreganti. Dei format intriganti.

Pregni dell’intelletto di cui siamo prìncipi.

Fai un modello a cappello.

Crea un filo conduttore che racchiuda tutto questo PNRC nella visione che ci vendi.

Poi li vendi in tutto il mondo, i format, mannaggia.

Ma non siamo l’aristocrazia della cultura mondiale?

Saremo capaci di fare meglio del centesimo portale sovrapposto e uguale agli altri.

Burocrazia amministrativa e buropazzia comunicativa.

Bisogna diffondere l’appartenenza diffusa al nuovo sogno.

1.      Transizione verde

2.      Transizione digitale

3.      Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

4.      Coesione sociale e territoriale

5.      Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale

6.      Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

E alla fine viene fuori il Paese “più moderno” di uno Stato senza mercato.

Lo Stato senza mercato, pensa quanta bellezza d’utopìa antica.

Presidente, ti sei solo dimenticato di esplicitare la redistribuzione dei redditi.

Ma comunque.

Ci dovresti fare un libretto rosso, per un reimprinting neurale generale.

Ma ti prego non ridurre tutto alla lista della spesa di quanto hai speso.

Non mi basta sapere nemmeno quanto rende, mentre sarei curioso di mafie e tangenti.

Tutti vogliono sapere a che serve e a chi. Perché Tav si e Seregno Milano no.

Ma devi dircelo con amore, dritto da dentro il cuore.

E’ l’ora della revoluzione della “grana”, che diventi divino strumento.

Mi è necessario essere Sacripanti.

Non ci bastano i banchieri.

Li chiamavano statisti. Erano politici. Derivato da πολίτης  «cittadino». Preposti alla guida di un governo paese verso una visione.

E guidati dalla scienza di economìa della persona comune.

Ma ci si nasce o lo si diventa così?

Nel dubbio, e beninteso, vedete di non sputtanarvelo il PNRC.

Già lo spacciate per tanto, ma non lo è e ne sono affranto.

Citate: quando il banchiere iscariota incontra il branco d’idiota, si riparte da behindtheirironcurtain,

Con tanta utopìa di rivoluzione, senza più re.

 


 

 

 

 

8 commenti:

  1. Ci sono due versioni dello stesso argomento.
    1. Una più lirica e riferita alla mia personale ontologia creata negli anni, forse di scrittura più schizofrenica. “il cuore aperto del pnrr”
    2. L’altra più pratica e operativa, in apparenza più sintetica ma in realtà non credo più lucida. “PNRC”

    a) https://cloeconomie.blogspot.com/2021/05/2021-05-08-lettera-aperta-dal.html
    b) https://cloeconomie.blogspot.com/2021/05/2021-05-08-pnrc-piano-nazionale-di.html

    Penso siano entrambe utili a chiarire con meno confusione cosa succede.
    E cosa dovrebbe succedere.

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  2. Spendi, spandi, effendi, Aida https://www.youtube.com/watch?v=0DD-s2FWaKE

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  3. E se l'Europa fosse stata concepita apposta? Quel 3% di deficit annuo lo sapevano tutti che in 20 anni diventava più 60%, fino al 160% pronto da sfruttare. Eppure la soluzione sarebbe facile. Patrimoniale del 10/15% sui 10.000 miliardi di "ricchezza" degli italiani case incluse e poi avanzo di Stato strutturale di 50, con cui ogni anno fare shopping come fa la Germania. Illuminismo. Invece siamo una riserva di plusvalore. Per terzi conquistatori. Distruttori per capitalità, mentre noi guardiamo scioc felici con la nostra tazzulella 'e cafè. Un caffè per il mio regno, tanto varrà.

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  4. UN ANONIMO: Vedo solo ora la tua mail. Ormai, basta distrarsi un attimo e il tempo vola via, mentre le mail vengono subito sepolte dalle ultime arrivate. Io direi che sia tempo di smettere di parlare di resilienza e transizione, ovvero i vocaboli truffaldini inventati dalla neolingua neoliberista, per tornare alla salutare nettezza di parole come resistenza e riconversione. Senza distruzione non c’è ricostruzione, ma questi invece vogliono ricostruire sulle stesse macerie fingendo che l’edificio, il sistema, non sia ormai marcio e cadente. Anzi, caduto. Così, possono impunemente continuare a saccheggiare e privatizzare la ricchezza sociale e i beni comuni, facendo anche della pandemia – anzi, sindemia – occasione di nuovo saccheggio. Basta un bagnetto di greenwashing. È il capitalismo dei disastri, bellezza! La shock economy che così facilmente ha ragione di uno scioc people, che non vede l’ora di tornare alla movida e ai viaggetti in Grecia, mentre si staglia, indisturbata e dimenticata, la fine del blocco di licenziamenti e degli ammortizzatori.
    Purtroppo, anche questa volta è andata male e i rottami del satellite cinese ci hanno mancato. Speriamo in una prossima volta.

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    1. Bravo!
      Bel tono.
      E' la volta che ti seguo.
      Così finalmente vedremo se ero solo chiacchiere e distintivo.

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  5. https://cloeconomie.blogspot.com/2020/12/2020-12-13-io-sono-misura-la-cura.html

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  6. ATTUALE QUANTO MAI - 2014 10 26 - C’e' sempre un’altra via. Viaggio in alcuni conti di sistema. Partire con i migranti; approdare off-shore.

    http://cloeconomie.blogspot.com/2014/10/2014-10-16-ce-sempre-unaltra-via.html

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