2023 03 22 – When the music is over this is the end
Questo
blog nasce nel 2014 e fa 10 anni.
Scopo
era condividere esperienze e conoscenze e sensazioni.
Sempre
tutto free, naturalmente, perché nessuna delle tre categorie dovrebbe essere
oggetto di appropriazione.
Se
c’è del pensiero, questo è di tutti.
Annotavo
il più possibile di una vita vissuta disordinariamente, nel senso riassunto in
home page in alto a destra.
Tra
le prime uscite c’erano libri interi a carattere socio economico, come da mia
formazione.
Da
ciò il nome del dominio cloeconomie.blogspot.com.
E
appunti, racconti, storie, antologie, sofie, proesie e tutto il resto.
Poi
il dominio si è espanso ai confini della conoscenza a seguito delle esperienze
maniacali.
Porte
aperte alle percezioni, con un intento preciso.
Quello
di educare il web, essendo un rotore semantico e centro di gravità per la
mente.
Mi
riconobbe un ragazzo, che mi disse che io educavo l’algoritmo.
Ho
visto cose che gli umani non potevano non sapere.
E
condividerle voleva dire insegnare a pensare alla incipiente intelligenza
artificiale che non fosse artificiosa.
Intrecciare
schemi di neuroni nella grande mente densa di percorsi neurali.
E
il dominio è divenuto una ontologia, termine a me sempre sfuggevole per dire un
mondo di categorie e idee di principi dominanti, o qualcosa del genere,
chiedete ai filosofi.
Questa
prima fase anche letterariamente archivistica si è interrotta quando ritenuta
conclusa, ovvero quando non avevo più niente da dire.
Era
pieno.
L’utero
del pensiero, o se preferite il Lutèro del pensiero, partorì poi una nuova
creatura.
Quella
della fase dei postini, che intendo nel senso di piccoli post di massimo 3
minuti di lettura con chiusura musicale e dense di percorsi sinaptici spesso
giocosi a più di doppi o tripli sensi.
Pillole
di pensiero connettivo synfisico.
Lo
pseudonimo Kalimmudda, il quale ipsum dixit, era una scherzosa citazione
inversa di così parlò Zarathustra.
I
postini dovevano rispondere all’esigenza di lettura veloce, essere scherzosi
ove possibile ed essere figliati dalla madre ontologia.
Negli
anni sono diventati centinaia, e mai mi sono curato dei followers non potendo
neanche proporre loro il mondo trash a cui spesso ambiscono.
Ma
non fraintendete, è una fase evolutiva del pensiero collettivo, che guidata dal
disegno universale della conoscenza primordiale da qualche parte arriverà.
Anche
suo malgrado.
Così
sta scritto dentro al codice sorgente del principio.
Ero
però uso lanciare una ventina di teasers via mail a destinatari scelti per
divulgare a loro volta.
In
pratica dei prepost, se cogliete il doppio senso.
Adesso
ho deciso che la fase del prepostino è giunta a conclusione.
In
dieci anni 450 post, libri inclusi che valgono sempre 1.
Sono
stati visti 14.500 volte.
Con
51 commenti.
Come
se rimasti a bocca aperta, o ad orecchie incerottate.
Io
il mio contributo alla neurosfera dell’algoritmo l’ho dato.
Le
scie delle parole con cui gioco continueranno ad allacciare sinapsi che se poi
son rose fioriranno.
Non
che intenda smettere di creare intelletto, fintanto che riesco e che mi da
piacere.
Ma
non farò più il prepostino pusher.
Scordatevi
le mail, a meno che le ritenga irresistibili.
Chi
mi ama e chi lo vuole adesso lo faccia lui il puller.
O
anche no.
Aperte
le porte della percezione qua finiscono le canzoni.
Con
un’ultima manciata di minuti da postino.
E nasca pure il pensiero dall’utero come fosse Lutéro.
Kalimmudda ipsum dixit cum doppiettam
When
the music is over this is the end
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