mercoledì 27 marzo 2024

2024 03 26 – A mia figlia liberata

2024 03 26 – A mia figlia liberata

 

Ieri è stata una giornata molto intensa.

Piena di sobbalzi ed emozioni di ricordi e di visioni.

Quanto odio c’è in quel “mia” che si usa normalmente.

Eri una figlia, oggi sei una donna.

Non sei mia né di nessuno, ma appartieni solo a te stessa.

Lo so, ti senti sola contro il mondo.

Senza mamma, senza papà, in un’altra città, senza amici dell’infanzia che sono quelli che rimangono

Sola con dei surrogati che non potranno mai essere la stessa cosa.

Ma una cosa che pochi hanno tu ce l’hai.

Alla tua giovane età forse ti sembra poca cosa.

Ma è la base per crescere e sbagliare, e così per imparare.

Imparare a conoscerti, a seguire i tuoi desideri, i tuoi pensieri, che magari oggi non conosci, ma che un giorno scoprirai essere quelli veri.

Hai potuto e saputo capire da sola che non volevi fare il medico e perché.

Hai potuto riprovarci più volte, e così hai scoperto il pregio d’essere testarda.

Capa tosta si, ma mica scema, ti sei portata in economia per gli sbocchi che ti dava.

Non è tempo perso.

E’ tempo impiegato a capire chi sei tu.

E cosa è il mondo.

E arriviamo alla rivoltante, seppur privilegiata, storia dell’importanza dei soldi che tutti vogliono e non sono mai abbastanza.

Tu sei educata come sei, grazie agli sforzi di mamma, degli zii e miei.

Io, sempre presente magari a tua insaputa, mi metto per ultimo, dopo la tua maturità.

Ma ero sempre là, a guardare per non disturbare il tuo mondo in cui non ero gradito e di certo ero un peso.

Ma sono io che ho ponderato per anni e quindi voluto lasciarti libera di vivere e sbagliare per capire cosa sentire, e cosa e chi essere.

Stai tranquilla quindi, i conti li ho già fatti mille volte io, come so che hai fatto tu.

Perdonate se li cito, è volgare lo so bene, ma puntualizzo per chiarezza di chi non sapesse di che parliamo.

Sei partita con un cinque e rotti.

Tra cinque anni avrai la metà della partenza.

Oltre ad un po’ di mattoni.

A quel punto lavorerai come fanno tutti e come ho fatto anche io per una vita.

Magari in maniere incomprensibili ha chi non ha la stessa possibilità di scelta per fare cosa è giusto.

E non solo cosa ti dà più soldi.

Ho fatto cose che mi sembrava giusto fare per rendere utile il privilegio che avevo ricevuto.

Poi ti dicono che non hanno funzionato?

Ma chi lo dice dovrebbe chiedersi se per caso qualcuna di quelle idee non stia girando nell’aria.

E non solo quanti soldi abbiamo in banca.

Io vorrei che tu fossi sicura di te, della tua intelligenza e della forza che gli eventi ti hanno fatto sviluppare.

Il tuo muscolo del cuore pompa forte, più di altri.

E io sono orgoglioso dei tuoi tentativi che battono e sbattono al ritmo della vita.

Se non vieni compresa, tu capatosta insisti, come so che fai sempre.

E se ti sconforti e pensi a mamma, dammi retta e ascolta musica e parole di due canzoni meravigliose.

Vedrai che le loro vibrazioni ti arriveranno nell’anima.

Io ci piango ogni volta.

Piangi libera anche tu.

Il mondo è tuo.

Non avere paura di fare sì che ti assomigli.

Tira dritto, lascia correre chi ti invidia o non ti apprezza.

E’ un problema suo e così sia, non fare sì che diventi tuo.

Le anime di tutte le mamme del mondo sono con te.

Anche se ti chiedi santa madre, dove sei.

E poi ci sono pure io.

Valà.

Che vedo in te tutta la luce dell’amore che ti voglio.

E che come te ho sempre inseguito nell’approvazione degli altri.

Per poi scoprire che non era li.

Ma era dentro di me.

Ti voglio tanto bene, che forse spesso sfugge che vuol dire voglio tanto bene per te, ovvero il tuo bene.

Tutto il bene che c’è.

Dappertutto attorno a te.

Per te.

Tanta roba!

Tuo papà.

Claudio.

 

PS: dimenticavo le canzoni!

Ma voglio la promessa che guardi e ascolti le parole.

E poi messaggiami pure se non è vero che funzionano.

 

Let it be, lascia correre, così sia

Holy mother, cara santa madre

 

Tous les couleurs de l’arc en terre pour Vittoria



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