domenica 31 marzo 2024

2024 04 02 – La fame d’altro uovo

 2024 04 02 – La fame d’altro uovo

 

Appena sveglio lo scoiattolo se lo ricordò.

Era nella foresta mica nella giungla.

Dopo qualche momento tranquillizzato si riaddormentò.

Aveva sognato, ma di sogni confusi o diffusi, che faceva fatica a mettere in ordine.

Una vocina nel cervelletto gli diceva che c’entrava l’intelletto.

Ma sapere cosa fosse era un’altra faccenda.

Un calderone in ebollizione, che poco assomigliava al pacato equilibrio della sua foresta.

Non capiva cosa c’entrasse quel sogno con la sua realtà, senza sapere che proprio questo fanno i sogni.

Presentano la realtà, a volte anche in modo paradossale, in modo da restare più impressi

Nel suo sogno degli esseri gli avevano parlato di questa base dell’intelletto che chiamavano informazione.

Uno gli aveva detto che tutto era informazione, onirico.

Ma come, ammesso che io sappia cosa è l’informazione come posso pensare che sia ciò di cui tutto e’ fatto.

La foresta è di foresta, la pelliccia di pelliccia, la ghianda di ghianda.

Lo scoiattolo chiedeva lumi, e il sognato allora gli disse di accendere il pc.

Il picciche? disse lo scoiattolo, mentre affiorava il ricordo di un rettangolo nero buttato tra le cose inutili.

Non sapeva nemmeno cosa volesse dire accendere, ma mentre se lo girava tra le mani avvenne un miracolo.

Un sordo ronzio lo trasformò in luce e dentro quella luce un sacco di segni, immagini, forme, colori.

Un mondo prima nascosto nello scatolotto era venuto alla luce come da un uovo schiuso.

Era una tavola piena di tasti che si muovevano in alto e in basso ed ognuno aveva un suo segno.

Lo scoiattolo schiacciò a caso e comparve una foresta in fiamme.

Si spaventò, e quindi corse in giro a controllare, ma trovò tutto in ordine.

Pensò di avere sognato ad occhi aperti dentro al sogno che già stava sognando, il che è sempre  un bel viaggio nel sotto conscio, termine che gli evocò brutte sensazioni ricordandogli una conceria.

Il sognato gli disse che aveva visto delle informazioni.

Tanti dati che messi insieme gli avevano trasmesso il significato di incendio.

Il sognato riavvolse i fili sparsi di una storia che partiva da lontano, dai grandi poemi fino al picciche’.

L’informazione è sempre esistita, codificata in ogni cosa fin dall’alba dei tempi di quel primo bit quantistico che conteneva tutte le informazioni necessarie a diventare universo e mondo che vediamo oggi.

Oggi lo chiamiamo qbit per quello.

Ma è stata con la nascita del binary digit, con le sue neuroscienze informatiche, che siamo saltati di era.

L’informazione è diventata una grandezza quantificabile in maniera sempre più accelerata, in bit.

Lo scoiattolo ebbe un lampo di genio forestale.

Quindi è come un uovo, che dentro ha già tutto quello che serve per fare una gallina.

Con il suo dilemma inesistente di chi sia nato prima.

La gallina è solo il mezzo che un uovo ha di fare un altro uovo fin dal qbit nelle vibrazioni primordiali.

Fico questo fatto dell’informazione binaria bittaria però.

Da oggi non farò più squit squit, da oggi io pigolerò bit bit.

Il sognato gli disse di fare attenzione.

L’informazione è sempre esistita, sta in ogni cosa, oggi si trasmette sempre più velocemente e va instradata.

Di recente e’ pure diventata deficiente, anzi no volevo dire intelligente.

Gli scatolotti picciche’ sono sempre più potenti e veloci.

E mentre facciamo sempre più cose e sempre più velocemente, più ne inventiamo e più ne vogliamo.

E’ voracità connaturata alla nostra natura bisognosa di accumulo da istinto di sopravvivenza.

E’ una insaziabile voglia di altro uovo.

E così, pur usando sempre meno tempo per fare, abbiamo sempre più fretta senza una meta di direzione.

Che non sia consumare.

L’ordine della foresta si perde in una giungla di strapazzi.

Lo scoiattolo annuì ma disse solo gbit gbit e scappò via.

Il sognato sospirò di sconforto.

Un refolo d’aria scorse nella pelliccia dello scoiattolo che si svegliò.

Prese i suoi devices.

Fece tbit tbit.

E corse al suo uovo.

Era Pasqua.

Ma arrivò troppo tardi.

Il pulcino era nato, solo per fare poi un altro uovo.

A forma di Q a testa in giù.

 

Qalimudda ipsum dixit.

Vanità di vanità

 



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