venerdì 8 marzo 2024

2024 03 09 –Il disarmo dello stuka

2024 03 09–Il disarmo dello stuka

 

www.parolebuone.org su www.shareradio.it. Disarmo.

 

Si, si mi piace il disarmo delle parole.

Disarmiamole tutte, crediamo all’amore.

Io quelli che hanno fatto dietrofront che ho conosciuto, li ho sempre trovati assai misurati e prudenti.

D’altronde le parole pesano e lasciano la scia, e chi dal verbo è passato ai fatti lo sa bene sulla pelle.

Ma se porgo la guancia con parole d’amore, con cosa la faccio poi la guerra, con il bastone?

Ci siamo accorti che e’ in corso la guerra totale, anche verbale, ma poi che facciamo, restiamo al disarmo?

Metti che tornano pure i nazisti dell'Illinois, che faccio li butto dal ponte e gli faccio il bagnetto di parole buone in nome della tolleranza e della sua speranza di pazienza?

Comunque io del disarmo sono professore.

Mi disarmo continuamente, con amore e con terrore.

Quando mi ammoscio dall’invettiva mi preoccupo assai per la deriva.

E dimentico spesso che il disarmo è un lusso per noi pochi cresciuti nella bambagia del privilegio.

E dunque.

Mi disarmo davanti a certi pensieri.

Mi disarma chi non pensa a ieri.

Mi disarma l’insegnata ignoranza.

Mi disarma la generale dimenticanza.

Mi disarma pure la misticanza, sofisticata insalata di decadenza.

Mi disarma la scienza, quando sbaglia la rotta.

Mi disarma la conoscenza che perde la visione d’insieme di fede.

Mi disarma l’abbondanza che diventa usanza e mai abbastanza.

Mi disarma che nella deriva di bòtte non basti mai una sola ambulanza.

Mi disarma che la lontananza non sia tale, ma si riveli solo distanza.

Mi disarma che la parola altro sia frainteso di opposto.

Ma basta parole, mi viene male di panza, esco.

Sento un frinire di rotori, mi sorvolano di parole rasoiate a bassa quota.

Ecco, lo sapevo.

I fascisti sono mutati.

Metamorfosi di massa, collettivi scarafaggi.

Droni grigi in nanosciame orale.

Devo cercare la contraerea.

Ma che cazzo sono disarmato.

Provo con le bastonate ma mi sparano parole da valchirie.

Voglio scappare dove atterrare, devo andare in Albania.

Lì dei fasci di parole voglion fare i lager d'oltremare.

Poi d’incanto associo i grigi alle insegne del terrore.

Ho capito dico agli altri, scappate disarmati è un stormo di nanostuka

Son travesta tecnologici dal piumaggio di carbonio che rilasciano verbombe al ritmo dello stukstuka.

Brutto pirla allarmista disarmato.

Le parole volano pesanti e tu le incasini nello spazio per eoni.

Però in effetti sembrano piccioni, ma mi dicono che sono solo nostri droni.

Tiro un respiro di sollievo al pensiero disarmato.

Ho ancora in mano il bastone da duello.

Lo conserverò per il prossimo riarmo.

Il fasciame sarà pure spento.

Ma non basta una buona parola per stroncare ogni fola.

Serve un verbo di potenza cagato in testa da stormi di guerrieri defecari.

Ora che siano droni o siano piccioni, il nemico pare disarmato.

E invece senti che potenza lo sturmstuka dal risuono che ribolle.

Tempesta d’impeto che non puoi vincere solo petando verbi giusti.

Poveri disarmati noi.

E povero anche il piccione armato.

Ah beh, si beh.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Gli spari sopra sono per voi

  



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