2024 03 22 – Crocco e i suoi fratelli. E sorelle
Un crocco, un
uncino.
Voglio
spezzare un uncino.
E’ quel gancio
che penetra la fresca rosea carne di tonno nella tonnara da macello che si fa bordello.
Beh, io voglio
spezzarlo come fosse una lancia eretta lancia, evocazione di penetrazione proprio in
carne rosa.
Io la spezzo in
favore della nostra star internazionale tra le più seguite.
E della sua
scuderia di stalloni e compagne di cavalcate di pippica.
Come è
cambiato il costume.
Sono lontani i
tempi della pudicizia appena svelata.
Quale cineasta
può dimenticare capolavori come Giovannona coscia lunga.
Nostra signora
e diva del preporno.
O certe
ribalte di riviste.
Eppure non
dovrebbe, è costume e società.
Come eravamo e
come siamo, come trombavamo segaioli e come chiaviamo liberi libidinosi.
Poi il porno è
dilagato e sull’onda della rete si è diffuso e ha tracimato.
Ricordo un
film sulla nascita di Google Earth e molto più.
Il
codice da un miliardo di dollari.
Nella Berlino
degli anni '90 un gruppo di giovani hacker e studenti d'arte aveva fondato Art+com,
una collaborazione tra artisti e informatici per creare arte all'avanguardia a
metà strada tra programmazione informatica e arte digitale.
Io me li
immaginavo al centro sociale casa dell'arte
Kunsthaus Tacheles.
Nel 1991
avevano poi sviluppato un browser planetario divenuto Terravision con relativa
controversia del 2014 per violazione di brevetto contro Google, che ne avrebbe derivato
Google Earth.
Tre anni dopo,
in un settore dove la tempistica dell’innovazione è tutto.
Ah, maledetti
imperialisti che fretta c’era.
Si poteva andarci
dentro alla Mattei come fa la premierina, ma questa è altra storia.
Comunque la
rete era ancora piuttosto vergine e uno degli hacker passava la giornata a
smanettare con i porno.
Gli altri lo
sfottevano, sottointeso segaiolo, ma lui insisteva e proclamava che non avevano
capito.
Con lucidità sensazionale
ribatteva e ribadiva convinto.
Il futuro di
internet sarebbe stato proprio il porno.
Preveggenza
artigianale, oggi il porno è davvero globale.
E’ seguito come
trendy da milioni di milioni.
E determina costumi
e usi, quando non si tratti di abusi.
Si fan film
sulla sua storia e su quella dei suoi divi.
Che senza
troppa ipocrisia sono stati portati fino in parlamento.
C’è pure chi scrive
pezzi memorabili su chi faccia film penosi, perché lavora con il pene.
Con un istinto
infilatorio di portata che non si può certo controllare.
Così leggo: Crocco
denunciato per molestie sessuali da una giornalista.
Io se fossi stata
giornalista mi sarei guardata prima la storia e la imponente filmografia di Crocco con i suoi 24 di
dimensione artistica.
Pieni di
incontrollabile e stimolata ars infilatoria, beato lui
E forse mi
sarebbe venuta in mente la storia dello scorpione che punge la rana per sua
natura.
E avrei
pensato che se decidessi di accarezzare un toro furioso poi non dovrei
aspettarmi di non essere incornato.
Sempre in par
condicio.
E comunque
aveva ragione quello del Tacheles.
Kalimmudda
ipsum dixit
Ndr.
www.treccani.it/enciclopedia/pornografia
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